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30 aprile 2003
 
Sono uscito dalla stanza e ho disceso le scale, poi mi sono accorto di aver dimenticato qualcosa e sono tornato indietro. In tempo per sorprendere il padrone di casa intento a controllare con la riga d'alluminio gli intonaci appena fatti. Ora, la casa è sua ed ha tutto il diritto di sorvegliare i lavori e verificarne la correttezza... però c'è modo e modo. Farlo alle spalle è il peggiore.
Insomma, ci sono rimasto male.

Ho provato qualcosa di simile all'apprezzamento per quel tipo che ci aspettava tutte le mattine sul terrazzo di casa, in vestaglia da camera e foulard di seta. Percuoteva il muro col martelletto da campeggio, l'auscultava diffidente e poi osservava: "Mi sembra che suoni vuoto".
"Sono mattoni forati", replicavamo noi. "È vuoto!"
Tutte le mattine.



26 aprile 2003

 
mostra_michelucci.JPG


L'11 maggio s'inaugura ad Agliana (PT) una mostra di disegni che l'architetto Giovanni Michelucci eseguì negli ultimi anni della sua vita centenaria.
Fino al 30 giugno saranno esposti un centinaio di schizzi che sono stati scelti da Giuseppe Cecconi e Maurizio Tuci tra quelli conservati nella Fondazione Michelucci. I disegni non furono finalizzati alla realizzazione architettonica, ma illustrano compiutamente il complesso di idee, visioni e interessi che sviluppò il grande architetto pistoiese.


Nessun popolo, in nessun momento felice o drammatico della sua storia, può rinunciare al libero sfogo di un'innata fantasia, attraverso cui rivelare sé stesso, il proprio sentimento della vita, la propria peculiare interpretazione del mondo e della storia. Fantasia che, in quanto manifestazione di una ricchezza interiore poetica, può esprimersi anche con i mezzi più poveri e comuni e fiorire talvolta in modo inatteso, attraverso un simbolo, un nulla.

da Dove si incontrano gli angeli di Giovanni Michelucci





21 aprile 2003

 
Gran Magal

gran_magal.JPG
A pochi chilometri da Pisa il Gran Magal, la festa che ricorda l'esilio dello Sceicco Ahmadou Bamba, fondatore della confraternita Mouride. Migliaia di senegalesi che si incontrano per pregare, discutere, soprattutto ritrovarsi. È una festa diversa da quelle a cui siamo abituati: nessun clamore, niente alcol, poca musica. Una festa fatta di niente, ma che proprio per questo può essere solo vissuta intensamente. Non importa se non conosci nessuno, prova a salutare e tutti ti risponderanno con un sorriso.
Roba dell'altro Mondo.




19 aprile 2003

 
Basta fuffa... adesso muffa!

Qualche giorno fa Mim*mina parlava con rimpianto delle vecchie finestre della casa che sta per lasciare:
Invece sono sicura che chi comprerà un giorno questa casa come prima cosa le sostituirà con degli aggeggi moderni in alluminio anodizzato.
Gli spifferi non passeranno più, però che tristezza.


Non si tratta soltanto di un problema affettivo. Quando qualcuno mi riferisce l'improvvisa comparsa di muffe sulle pareti di casa, la prima cosa che chiedo è se sono stati sostituiti gli infissi.
Porte e finestre moderne sono dotate di incastri a tenuta e guarnizioni che impediscono il passaggio dell'aria e, insieme ai vetrocamera, garantiscono un isolamento termo-acustico nettamente superiore a quello degli infissi più datati. Quello che è un vantaggio in termini di risparmio energetico può innescare però appunto la formazione di muffe. Questi funghi microscopici hanno bisogno per attecchire di aria ferma, temperatura mite, presenza abbondante di vapore. Gli spifferi delle vecchie finestre raffreddano l'ambiente, muovono l'aria, impediscono l'accumulo del vapore acqueo che le attività domestiche e la stessa respirazione degli abitanti producono in abbondanza. Quando la circolazione dell'aria è impedita, il vapore si condensa in acqua sulla superficie interna delle pareti più fredde (non è necessario che la parete sia molto fredda, basta che sia PIÙ FREDDA delle altre) e le muffe vi prolificano. Gli infissi in alluminio anodizzato stessi provocano forti condense. È tipico il caso di vetri e finestre che colano acqua durante la stagione invernale.

Naturalmente gli infissi nuovi funzionano soltanto da causa scatenante. L'origine di muffe e condense va ricercata in tecniche costruttive e materiali che concorrono ad impedire una corretta ventilazione e respirazione dell'edificio. I "soffocatori" più comuni sono i rivestimenti plastici a spessore, le guaine bituminose, gli intonaci cementizi, gli isolanti in polistirolo o poliuretano, le pitture lavabili o al quarzo... insomma tutto ciò che è usato più di frequente nell'edilizia di questi anni.

Un altro effetto secondario: succede spesso che, appena sostituite le finestre, il camino cominci a far fumo. Anche in questo caso gli infissi sigillati mettono in evidenza un difetto preesistente nel tiraggio della canna fumaria. In questo caso il circolo dell'aria può essere ripristinato collegando il camino con l'esterno o, più economicamente, socchiudendo una finestra (spiffero assicurato).




17 aprile 2003

 
Aderisco all'appello di Leonardo per la difesa della testata Quintostato.
Difendiamo gli inventori della fuffa!! Poffarbacco!!



13 aprile 2003

 
Manuale pratico dell'artigiano edile

Capitolo IV - I motivi per cui


Caro giovine aspirante artigiano edile,
alla fine del capitolo precedente ti avevo lasciato in procinto (il Procinto!) di iscriverti all'IVA e cominciare l'impervio cammino del muratore free lance.
La tua prima notte da artigiano è stata tormentata: incubi popolati di ponteggi infranti, clienti fuggiti a Cuba che s'accendono un Avana con le tue fatture, l'Ufficiale Giudiziario che bussa alla porta...
Adesso che tutto è compiuto, voglio risollevare il tuo spirito. Come Woody Allen in Manhattan, mi stendo sui sacchini di cemento e passo ad elencare i motivi per cui vale la pena.

O giovine aspirante artigiano edile,
ci sarà un giorno che sarà l'ultimo giorno di lavoro in un cantiere. Con una scusa t'attarderai da solo nel cascinale ristrutturato, ricorderai lo stato pietoso dell'edificio al tuo arrivo, ripercorrerai con la mente difficoltà e imprevisti. L'occhio cadrà inesorabile sulle cose che avresti potuto fare diversamente (ce ne sono sempre), ma sentirai di aver sempre fatto del tuo meglio. Chiuderai il portone per l'ultima volta e sentirai di aver lasciato dentro una parte di te.

Ci sarà un giorno in cui il vecchio muratore saccente ti chiamerà col solito modo brusco e ti chiederà consiglio. Galvanizzato da tanta considerazione, risolverai il problema e il suo grugnito d'approvazione sarà una sinfonia per le tue orecchie.


Ci sarà un giorno che i clienti ti aspetteranno cocciutamente un mese, due, sei, un anno. Perché questo lavoro lo devi fare te.

Ci sarà un giorno che ti troverai col tuo pard sprofondato fino agli occhi nella melma di uno scantinato o affogato da un temporale sopra un tetto. Comincerete a ridere senza motivo, sempre più forte, come scemi. Sarà una delle risate più belle della tua vita.

Ci saranno giorni (pochi, te lo assicuro) in cui manderai affanculo un cliente insopportabile, altri in cui arriverai nel cantiere all'alba però è aprile, però c'è il sole, però è mercoledì, però non hai da timbrare un cartellino, però tanti altri motivi validissimi. Farai un'inversione a U e andrai a passeggio col cane in monte.


Ci sarà un giorno in cui gli arnesi ti cadranno di mano, t'affaccerai alla finestra e guarderai gli alberi, le nuvole, la gente che passa. E sarai contento di essere lì, di esserci, di essere.

Puntate precedenti: Capitolo I, Glossario, Capitolo II, Capitolo III



11 aprile 2003

 
Sotto pressione

Stasera seguo Blog Age in diretta sui blog di Gaspar Torriero e Manteblog, m'informo sugli sviluppi della polemica tra la Pizia che pubblicherà un libro sui blog e critica il libro sui blog della Mazzuccato (la quale non critica ma insinua), ho appena sentito Dispenser su RadioDue nel quale programma c'era un servizio sui blog... insomma ho deciso di bloggare e di non mettere un link neanche se mi ammazzano. Così, per protesta.



06 aprile 2003

 
Diciassettesimo giorno di primavera, diciottesimo di guerra.
Oggi è la Giornata per le Oasi WWF. Una festa triste oggi, mentre in Irak il sangue macchia altri acquitrini e la carne s'impasta con l'acciaio. Una festa un po' triste sempre, di voli recintati e stagni assediati dalle ruspe: sacche di resistenza naturali. Tutt'intorno l'ambiente è soltanto un supporto, una mappa catastale da sfregiare di rette e complessi residenziali.
Ammirate la naturalezza con la quale gli amministratore locali parlano di "consumo di territorio" nei loro Comuni, l'indifferenza di chi condanna i campi a divenire svincoli, zone industriali e villette a schiera.
Consumo di territorio. Come se il territorio fosse un bene riproducibile, cedibile, consumabile.

Che io lamenti la cementificazione del mondo, col mestiere che faccio, può sembrare paradossale. Eppure è così.
Il restauro, la ristrutturazione, la manutenzione del patrimonio edilizio esistente possono dare lavoro quanto le nuove costruzioni. Lasciamo un po' di spazio agli altri.




04 aprile 2003

 
Con "casa" si intende il posto in cui ci si sente bene, si sente che si può essere salvati non si sa da cosa, perchè alle volte se ne intuisce semplicemente la necessità, senza aver piena coscienza.

da frammento





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